Testo La Canzone Mononota Elio e Le Storie Tese

La Canzone Mononota Elio e Le Storie TeseIl secondo brano inedito che gli Elio e Le Storie Tese porteranno a Sanremo 2013 si chiama “La canzone mononota“.

Già il titolo ha un che di davvero curioso, che però non stupisce i fan ed i conoscitori del gruppo, abituati ad un approccio demenziale, futuristico ed innovativo al limite del decostruzionismo non solo a livello musicale ma soprattutto a livello di scelte linguistiche e concettuali.

Insomma, il front man del gruppo, Elio, ha dichiarato che “non avendo avuto tempo di preparare un brano all’altezza di Sanremo, abbiamo optato per una canzone monotona, che abbiamo sapientemente mutato in mononota per essere più in tema con la gara“.

L’approccio critico e dissacrante nei confronti del festival è già fortemente evidente solamente da questa affermazione. Leggendo il testo del brano, osserviamo infatti che gli Elio e Le Storie Tese fanno riferimento in modo critico ma ironico al contempo a tutte quelle canzoni mononote, ovvero semplici e banali, che hanno ottenuto uno straordinario successo. E quindi suggeriscono agli aspiranti cantautori di non perdere tempo nella ricerca di chissà quale accordo o sinfonia, perchè spesso basta una canzone mononota per raggiungere la fama.

Sarà sicuramente interessante vedere ed ascoltare le esibizioni degli Elio in occasione di questo Festival di Sanremo: oltre alla celebre partecipazione all’edizione del 1996 con La Terra dei Cachi, il gruppo milanese ha sempre avuto un ruolo border line in occasione del festival, esibendosi nelle parodie dei brani in gara (ricorderete la parodia di Italia Amore Mio di Emanuele Filiberto), o conducendo il DopoFestival (2008).

Prepariamoci quindi ad ascoltare e vedere le spettacolari esibizioni degli Elio E Le Storie Tese a Sanremo 2013, con i brani Dannati Forever e “La canzone mononota“.

Testo Dannati Forever di Elio e Le Storie Tese

Dannati Forever di Elio e Le Storie TeseL’oramai noto gruppo di rock demenziale Elio e Le Storie Tese parteciperà al Festival di Sanremo 2013 con due brani inediti, dal titolo Dannati Forever e La Canzone Mononota.

Il gruppo, oramai sulla cresta dell’onda sin dal 1980, rappresenta ormai un punto di riferimento per tutti gli amanti della musica demenziale. Seguitissimi dai giovani teenager e ventenni negli anni Novanta, oggi gli Elio E Le Storie Tese non hanno più bisogno di presentazioni: il loro rock combina testi dissacranti, irriverenti e spiritosi con una musicalità sopraffina, prova della grande preparazione e cultura musicale di Elio, al secolo Stefano Belisario, e compagni.

La prima partecipazione degli Elio e Le Storie Tese al Festival di Sanremo risale al 1996, quando il gruppo milanese si presenta con il brano La Terra dei Cachi, una canzone sull’Italia corrotta, con problemi di mafia e malasanità. Nonostante il brano avesse davvero ben poco di “sanremese”, il successo fu senza precedenti, e gli Elio si conquistarono un bel secondo posto.

In quell’occasione ricorderete il braccio finto di Elio, i travestimenti da alieni e l’esibizione dell’abstract del brano a velocità accelerata onde farlo risentire tutto, (mentre tutti i cantanti ne cantarono davvero solo un pezzettino): tre novità che diedero freschezza ed originalità ad un Festival oramai sempre uguale a se stesso, e che furono premiate quindi dal pubblico.

La canzone si aggiudicò, come abbiamo detto, un secondo posto, dopo Vorrei incontrarti tra cent’anni di Ron e Tosca, anche se dopo la conclusione del Festival le polemiche non mancarono, ed i Carabinieri dovettero avviare delle indagini per stabilire se, come si diceva, Pippo Baudo stesso avesse invertito i risultati delle prime due classificate onde far vincere un brano probabilmente a suo avviso più “consono” rispetto allo stile del Festival.

Le esibizioni così estrose ed originali e la capacità degli Elio di sdrammatizzare sull’accaduto consentirono comunque al gruppo di porsi, come si suol dire, come vincitori morali di quella lontana edizione del Festival.

Insomma, avrete capito che quando ci sono gli Elio e Le Storie Tese al Festival ne possono succedere delle belle: ogni esibizione potrebbe rivelarsi originale e stupefacente. Uno dei due brani che gli Elio presenteranno quest’anno è “Dannati Forever“. Il brano ironizza sui differenti peccati che, secondo la nostra religione, garantirebbero un sicuro accesso all’inferno, e cita in modo spiritoso comunisti, onaisti, lussuriosi, sodomiti, giornalisti, esodati e molti altri.

Insomma sembra che dall’inferno proprio non si possa salvare nessuno. Vedremo quindi come sarà l’esibizione degli Elio in questo primo brano, in occasione del Festival di Sanremo 2013 che ricordiamo avrà inizio il prossimo 12 febbraio.

Testo Come l’acqua dentro il mare Modà

I Modà sono ad oggi una delle band più amate in Italia, grazie ai molti successi che hanno coronato il loro percorso artistico, diventati dei veri e propri tormentoni, come La Notte, Favola, e da ultimo uno dei brani più trasmessi dell’estate appena passata, Come un pittore.

Tornano sul palco dell’Ariston dopo il successo ottenuto nel 2011 con Arriverà, brano presentato in collaborazione con Emma Marrone, col quale si sono aggiudicati la medaglia d’argento nella categoria Big.

Quest’anno si presentano con due brani, “Come l’acqua dentro il mare” e “Se si potesse non morire“.

A proposito del primo brano il leader della band, Kekko Silvestre ha detto: “ Una delle canzoni, ovvero come l’acqua dentro il mare, l’ho scritto per mia figlia, Gioia. Le racconto i pericoli che po’ riservarle la vita, ma la rassicuro che tra il bene e il male, almeno per la mia esperienza, vince sempre il bene. Alla mia bambina in questa canzone dico che l’amore a volte può far male, ma del mio non dovrà mai preoccuparsi. In qualsiasi momento troverà in me un alleato, un amico, una persona su cui contare.”

E infatti il brano sanremese è una vera e propria dichiarazione d’amore del cantante alla sua bambina, nata da poco, ma anche un monito affinché non si lasci mai intimorire dalla paura di sbagliare, perché “sbagliare aiuta le persone ad imparare”.

Un messaggio ricco di consigli, ma anche di rassicurazioni e di considerazioni positive. Le presenta un mondo dove il bene vince sul male, dove è importante saper perdonare.
Ma soprattutto cerca di insegnarle che l’amore, quello vero, “non può finire come l’acqua dentro il mare”.

È certo che l’amore di cui parla qui Kekko non rispecchia il leit motiv che solitamente caratterizza i successi della band, ovvero l’amore fra uomo e donna. Nel testo di “come l’acqua dentro il mare” i Modà affrontano qualcosa di più grande, più profondo, discostandosi dai soliti cliché, per affrontare un’ amore assoluto come quello di un padre per la propria figlia.

Come l’acqua dentro il mare farà parte dell’album “Gioia”, che uscirà durante lo svolgimento del festival di Sanremo, il 14 febbraio.

Testo La felicità Simona Molinari Peter Cincotti

La felicità Simona Molinari Peter CincottiIl duo di questa edizione è rappresentato dalla cantautrice partenopea, Simona Molinari, e dal cantante italoamericano Peter Cincotti, che porteranno due inediti Dr Jekyll e Mr Hyde e La felicità.

Quest’ultimo brano è scritto dalla stessa Molinari con Maurizio Vultaggio, mentre la musica è opera di Carlo Avarello.

La felicità è un brano ritmato, quasi folk, che parla di una storia d’amore finita , che ha lasciato nell’anima grandi rimorsi “Ho fatto errori che ripensandoci non farei, ma a questo mondo dimmelo tu chi non sbaglia mai” e ancora “io quella notte no, non dovevo andare via”.
A parlare è una donna ferita, che vive nel rimpianto di un amore che non ha funzionato e in cui aveva riposto tutte le sue speranze:
Ero convinta che sarei riuscita a cambiarti un po’, ero convinta che non mi avresti detto di no” e ancora “io ti dicevo ti amo, tu mi dicevi una bugia”.

La felicità” di cui parla il brano è dunque una felicità che non c’é “non ricordo più che sapore ha la felicità”, o meglio il rammarico per una felicità passata che ormai è andata, come andato è il suo vero amore:

io senza di te non sarò più la stessa, vorrei tornare indietro..” e “io lo so che ho sbagliato e ti chiedo scusa, amore io per te farei tutto”.

Un pezzo romantico in vero stile sanremese dunque, perlomeno per il tema di fondo, profondamente diverso dallo stile swing e nosense di Dr Jekyll e Mr Hyde.

Il duetto, ormai collaudato, non è dato fra i favoriti dai bookmakers, ma potrebbe riservare delle piacevoli sorprese.

Entrambi i pezzi faranno parte dell’album della Molinari, che uscirà a ridosso del festival.

Testo Dr. Jekyll And Mr. Hide Simona Molinari Peter Cincotti

Simona Molinari Peter CincottiL’unico duetto per questa edizione del Festival di Sanremo è formato dalla Simona Molinari, cantautrice jazz e swing napoletana, e dal suo collega italoamericano, Peter Cincotti. I due avevano già collaborato in passato, col singolo In cerca di te, inserito nel terzo album della Molinari, Tua.
I due inediti col quale il duo sfiderà a colpi di strofe gli altri 13 artisti in gara sono Dr. Jekyll e Mr. Hyde e La felicità, definiti dagli stessi cantanti espressione dell’elettro-swing, un genere che, insieme al jazz di qualità, accomuna fortemente i due artisti.

Il primo dei due pezzi, Dr Jekill e Mr Hyde, è un vero e proprio brano nosense, una tecnica artistica che si basa su un gioco di equilibri fra l’assurdo e l’ovvio, che qui prende vita in un’ironia pungente quanto atipica,e nasconde un messaggio tutt’altro che senza senso:
ti ho visto ridere davanti ad un incidente, ti ho vista piangere precipitevolissimevolmente” e ancora: “ma tu chi sei? Verosimilmente non lo sai e la stessa sorte tocca a noi che siamo tutti mezzi matti: un poco Dottor Jekyll, a little Mister Hyde.

Il brano è opera del celebre cantante e direttore d’orchestra Lelio Luttazzi e dal discografico e giornalista Alberto Zeppieri, ed è piacevolmente arricchito da un assolo di swing al piano di Cincotti.

Il brano dà il nome al nuovo progetto discografico della cantante partenopea, e non è di certo una coincidenza che sia il medesimo dello spettacolo teatrale di cui fu interprete nel 2007 (e al quale partecipò anche Giò Di Tonno).

Testo Il bisogno di te Daniele Silvestri

Daniele Silvestri giunge quest’anno alla sua quinta partecipazione al Festival di Sanremo, pronto a proporre ai suoi fan due nuovi successi indimenticabili, come lo sono stati a suo tempo L’uomo col megafono, Le cose che abbiamo in comune, Salirò e La paranza.

I brani che in questa edizione 2013 del festival Daniele Silvestri presenterà si chiamano A bocca chiusa e Il bisogno di te.

La carriera di Silvestri è sicuramente costellata di innumerevoli partecipazioni sanremesi e di innumerevoli successi, anche se il cantautore si è spesso dedicato anche al cinema ed al teatro.

Nel 1996 ha firmato infatti la colonna sonora del film di Giuseppe Piccioni Cuori al Verde e le musiche dello spettacolo teatrale di Nini Ferrara dal titolo Repertorio dei Pazzi della Città di Palermo.

Addirittura, Silvestri ha saputo calarsi nelle vesti di attore assieme a Rocco Papaleo in occasione dello spettacolo teatrale Rosso Fiammante Bloccato Neve Dubbi Vetro Tesi Infinito.

Nel 2000 Silvestri torna nuovamente al teatro con le musiche dello spettacolo teatrale dal titolo Tango, un lavoro di Francesca Zanni ispirato al tema dei desaparecidos. Il più recente apporto di Daniele Silvestri al cinema si è avuto invece con la colonna sonora del film Immaturi-Il viaggio.

Insomma oltre alle partecipazioni a differenti edizioni del Festival Di Sanremo, Daniele Silvestri ha provato, nel corso degli anni, di aver costruito una carriera davvero completa, capace di spaziare dalla musica pura e semplice al teatro ed al cinema, accumulando anno dopo anno innumerevoli successi.

Quest’anno Daniele Silvestri si presenterà al Festival di Sanremo con due brani, intitolati “A bocca chiusa” e “Il bisogno di te“.

Il brano il bisogno di te è chiaramente una canzone d’amore, che parla della paura di essere lasciati. Siamo sicuri che anche questa canzone, come molte altre canzoni sanremesi di Silvestri, sarà un vero successo sia da parte del pubblico degli addetti ai lavori, sia da parte del pubblico italiano.

Testo A bocca chiusa Daniele Silvestri

Daniele SilvestriSulla scena discografica sin dal 1994, Daniele Silvestri, figlio di Alberto Silvestri, sceneggiatore ed autore televisivo, non è certo alla sua prima partecipazione al Festival di Sanremo, anzi.

Già dal 1995, dopo aver conseguito il premio Tenco per il successo del suo album d’esordio, Daniele Silvestri partecipa per la prima volta alla kermesse canora sanremese con il brano L’uomo col megafono.

Il brano non vince il festival ma consegue il prestigioso premio Volare, premio della critica dedicato al miglior testo letterario. Ma non finisce qui, perché anche il secondo singolo estratto dall’album Prima di Essere un Uomo, dal titolo Le cose abbiamo in comune, si aggiudica la targa Tenco come miglior canzone dell’anno.

Ma la carriera sanremese dell’artista non finisce qui: nel 1999 il cantautore si presenta nuovamente al Festival Di Sanremo con il brano Aria, una canzone che parla della vita in carcere e che riceve il premio della critica Mia Martini ed il premio per il miglior testo.

Nel 2002 Daniele Silvestri torna nuovamente a Sanremo, stavolta con il brano Salirò, che a dispetto della sua quattordicesima posizione in gara, ottiene in breve un successo strepitoso. Salirò riceve infatti il premio della Critica Mia Martini e quattro Italian Music Award come miglior singolo, miglior videoclip, miglior arrangiamento e miglior testo.

Nel 2007 Silvestri partecipa nuovamente a Sanremo, stavolta con il brano La Paranza, primo singolo estratto dall’album Il Latitante, che gli vale un quarto posto al Festival.

E giungiamo ora alla sua quinta partecipazione sanremese, perché quest’anno Daniele Silvestri parteciperà al festival con due nuovi brani inediti, A bocca chiusa e Ho bisogno di te.

A bocca chiusa parla di un lavoratore che decide di scioperare, e pur non avendo particolari armi o scudi per difendersi, scende in piazza e avanza i suoi diritti sui classici temi di scuola e lavoro, usando la sua unica arma, la forza della parola.

Testo Dispari Marta sui Tubi

dispari marta sui tubiGiovanni Giulio, Carmelo Pipitone, Ivan Paolini, Paolo Pischedda e Mattia Boschi saranno presente anche loro al Festival di SanRemo 2013: parliamo della band folk italiana di Marta Sui Tubi che sarà presente all’interno della categoria dei Big insieme ad altri 13 grandi artisti come Malika Ayane, Max Gazzé, Daniele Silvestri, Modà e molti altri ancora.

La band formatasi nel 2002, in realtà, già nel 2011 si sarebbe dovuta esibire nel teatro dell’Ariston in occasione della 61° edizione del Festival di Sanremo, cantando al fianco di Anna Oxa. La stessa, però, fu eliminata e da qui sfumò l’opportunità di apparire già nel famoso festival della canzone italiana

Lo scorso anno, invece, Marta Sui Tubi ha avuto la grande opportunità di cantare al fianco di un grande artista italiano, purtroppo scomparso: parliamo di Lucio Dalla con il quale interpretarono i brani “Disperato erotico stomp” e “L’anno che verrà“. Sempre con lui, poi, hanno preso parte al festival MITO SettembreMusica.

Ad ogni modo, ora, la band italiana ha l’opportunità di presentare due brani ovvero “Dispari” e “Vorrei“.

Il nuovo singolo Dispari di Marta sui Tubi

Il pezzo di cui vogliamo parlarvi oggi è per l’appunto “Dispari“, brano di Marta sui Tubi che ha come argomento attuale ovvero i mezzi di comunicazione, che molto spesso non sono utilizzati nel modo corretto. Dal punto di vista musicale, invece, “Dispari” si presenta come un brano dal sound rock-punke.

In occasione della 63° edizione del Festival di Sanremo, la band siciliana coglierà anche l’occasione per presentare ai propri fan un nuovo lavoro musicale. Difatti, i brani “Dispari” e “Vorrei” saranno presenti sul nuovo album “Cinque, la luna, le spine“, disco che sarà in vendita a partire dal 14 febbraio presso i negozi di dischi e in formato digital download. Per assaporare i loro due brani per il festival sanremese e la proposta storica a Sanremo Story – dove la band si esibirà con il pezzo “Nessuno” di De Simoni e Capotosti – non ci rimane che attendere l’inizio del Festival di Sanremo 2013.

Testo Bellissimo Marco Mengoni

Marco MengoniA distanza di ben tre anni, l’artista Marco Mengoni ritorna sul palco dell’Ariston in occasione della 63° edizione del Festival di Sanremo e presenta il suo nuovo singolo intitolato “Bellissimo“.

Il vincitore della terza edizione di XFactor aveva già partecipato, in passato, al festival della canzone italiana: parliamo del 2010, anno in cui il ragazzo di Ronciglione portò il pezzo intitolato “Credimi ancora“, che lo fece piazzare al terzo posto della categoria Big.

Ad ogni modo, Marco Mengoni ha ottenuto anche altri successi durante la sua carriera musicale: basta pensare sempre che nello stesso anno ottenne agli MTV Music Awards 2010 il titolo di “Best European Act” e, ancora, è stato premiato più volte in occasione dei famosi Wind Music Award ottenendo il platino.

Il brano Bellissimo di Marco Mengoni al Festival di Sanremo 2013

Tornando alla sua nuova canzone “Bellissimo“, che porterà al Festival di Sanremo 2013, si tratta di un brano realizzato dai due grandi personaggi del panorama della musica italiana cioè Gianna Nannini e Pacifico. La canzone si presenta con un brano davvero intimo ed emozionante e tratta di una fuga da sé stessi, futile ma allo stesso tempo inevitabile. Insomma, si tratta di un pezzo esplosivo, ardente e in un certo senso ricco di sensualità, che non potrà certamente passare inosservato agli occhi del pubblico del teatro dell’Ariston.

Marco Mengoni al Festival di Sanremo 2013 presenterà insieme al brano “Bellissimo” anche il pezzo “L’essenziale“, brano scritto da Roberto Casilino. Inoltre, anche quest’anno proprio come per i precedenti anni non mancherà Sanremo Story, dove vedremo Marco Mengoni interpretare il pezzo “Ciao Amore Ciao” di Luigi Tenco. Non resta che attendere l’inizio del più famoso festival della canzone italiana per scoprire i nuovi brani del cantante di 24 anni!

Testo Vorrei Marta sui Tubi

Vorrei Marta sui TubiA pochi giorni dall’inizio del Festival di Sanremo 2013, oggi preoccupiamoci di scoprirne di più su un altro dei concorrenti che prenderà parte, a partire dal prossimo 12 febbraio, alla sessantatreesima edizione di questo evento della musica italiana: parliamo della band siciliana dei Marta sui Tubi, che proporranno il brano Vorrei.

Presente sulla scena della musica nazionale a partire dal 2002 dopo il trasferimento a Bologna dei fondatori, i Marta sui Tubi sono un vero e proprio punto di riferimento per gli amanti folk punk e folk rock: agli inizi della carriera, il sodalizio artistico era formato da due voci e chitarra, divenendo col tempo dei protagonisti della scena underground, anche con brani propri inediti.

Marta sui Tubi: una band folk al Sanremo 2013

La prima fatica discografica della formazione siciliana vede la luce esattamente dieci anni fa, nel 2003, con il titolo Muscoli e dei, al quale poi è seguito (due anni dopo) C’è gente che deve dormire e, quindi, nel 2008 arriva il terzo album Sushi & Coca pubblicato attraverso la loro etichetta Tamburi Usati e, quindi, nel 2011 il quarto lavoro Carne con gli occhi.

Nel 2011, quindi, i Marta sui Tubi avrebbero potuto presenziare alla sessantunesima edizione di Sanremo con la cantante Anna Oxa, se quest’ultima non fosse stata eliminata dalla competizione. L’anno seguente, durante alcuni concerti bolognesi, la band ospita nientemeno che Lucio Dalla sul palco: le due esibizioni sono l’occasione per interpretare insieme L’anno che verrà e Disperato erotico stomp.

Al Festival di Sanremo 2013, i Marta sui Tubi presenteranno il brano Vorrei, caratterizzato da una spiccata vena poetica metropolitana, in un dialogo in cui la voce narrante si rivolge ad un ipotetico partner, raccontando di fatti ed esperienze della vita.

Testo Senza ritegno Raphael Gualazzi

Senza ritegno Raphael GualazziRaphael Gualazzi torna al Festival di Sanremo con due brani molto diversi ma al contempo profondi e originali, Sai (ci basta un sogno) e Senza ritegno.

Se il primo brano è stato definito dal cantautore stesso una ballata di ispirazione romantica, Senza ritegno è energia allo stato puro, e ci presenta la questione etica nella sua essenza più profonda.

L’importanza della questione etica viene snocciolata nell’amara constatazione di una società che non riesce a individuare le cose importanti, ma si rifuggia nell’effimero e nel banale: “ti guardo e non puoi tentarmi, dipinta di un’immagine che non apprezzerò” e ancora “la magra educazione che diffondi fuggirò.

Un’amara constatazione della deriva a cui la società sta approdando, a causa di contingenze esterne che non permettono più di comprendere una scala di valori, che da sempre caratterizza l’animo umano: “mi guardi e non vuoi pensarci, ma sei solo un disegno se non puoi decidere” e “ricordati le favole che hai già vissuto, la pace vulnerabile di ogni minuto che vivere e ridere, non è abbastanza mentre imbianco l’uomo nero, tu prendi coscienza!”.
Il cantautore ha precisato a proposito del brano che non si tratta però di una critica, ma del tentativo di lanciare al suo pubblico un messaggio importante, ovvero: “propongo i sogni liberi di chi ti ha creduto”. Un invito a sognare dunque, e a non smettere di sperare.

Senza ritegno farà parte del nuovo album di Raphael, Happy Mistake, progetto che vedrà la luce a ridosso del festival, il 14 febbraio.
A proposito del nuovo progetto discografico il musicista ha affermato:”Sono tutti quegli sbagli che si rivelano geniali. Per esempio, durante la registrazione del brano senza ritegno con Fabrizio Bosso alla tromba, abbiamo sentito un assolo in sottofondo di un altro pezzo.

Ma ci stava benissimo e abbiamo deciso di tenerlo: era proprio un Happy Mistake! Come tutta la vita del resto, bella perché imperfetta!”.

Testo Sai (ci basta un sogno) Raphael Gualazzi

Sai (ci basta un sogno) Raphael GualazziTorna uno degli artisti più promettenti in circolazione, Raphael Gualazzi, già vincitore per la categoria giovani del Sanremo 2011, e secondo posto all’Eurovision Song contest.

Il giovane musicista gareggerà al Festival si Sanremo 2013 con due brani, Sai (ci basta un sogno) e Senza ritegno.
Sai (ci basta un sogno)” è una canzone di ispirazione romantica, una ballata, il racconto immaginario di una giornata trascorsa in una mansarda, dove un pittore è intento a dipingere una modella.

Ed è proprio a lei che si rivolge, in un climax crescente di profondità emotiva.

Partendo da considerazioni puramente estetiche “apri gli occhi e te ne vai, la danza è immobile, scopre i tuoi fianchi” oppure “vorrei percorrere le tue velleità”, il musicista approda ad una dimensione più spirituale “avrei fermato la guerra inutile con un sorriso” e ancora “avrei sfondato le porte ipocrite di un paradiso”.

Fra una considerazione e l’altra, Gualazzi si rivolge all’immaginaria ragazza, con un messaggio positivo e ricco di speranza e di fede nel futuro “ Per ogni gioia, lacrima, per ogni tuo sorriso, sentirai una forza dentro di te che vince ogni limite!”. E infine il cantautore, al culmine di questo crescendo, svela il pensiero cardine che lega ogni riflessione contenuta: “sai, per sopravvivere ci basta un sogno” .
Il testo è stato scritto da Rapahel stesso, mentre gli arrangiamenti sono opera di Vincent Mendoza (già collaboratore di Robbie Williams).

Nonostante l’artista abbia descritto il brano come una ballata di ispirazione romantica, il testo è decisamente poco convenzionale, non tanto per il messaggio in esso contenuto, ma soprattutto per il modo con cui esso viene presentato, grazie alle stupefacenti doti di paroliere-poeta dell’autore (e per il quale quasi sicuramente riceverà gli apprezzamenti della critica)

Sai (ci basta un sogno)” farà parte del suo nuovo album, Happy Mistake, che uscirà a ridosso del festival, il 14 febbraio.