Ricordate? Correva l’anno 2010 e nel panorama musicale made in Europe fanno capolino due giovani artisti di Manchester, Theo Hutchcraf (voce) e Adam Anderson (strumentista), meglio conosciuti come gli Hurts, che debuttano col disco Happiness (da ricordare in particolare i brani Wonderful life e Better than love).
In patria, con oltre 25000 dischi venduti, sono stati riconosciuti come la band dell’anno.
Nel mondo hanno superato i due milioni di dischi, entrando nella top 10 di iTunes in ben 14 paesi, e classificandosi primi in paesi come Svizzera, Germania, Finlandia e Lussemburgo.
Anche in Italia Happiness è stato l’album di debutto più importante del 2010, rimanendo in classifica per molto tempo, e in posizioni più che ottime.
Poco meno di un mese fa il ritorno sulle scene con un video contenente l’estratto di un brano,” The road” , il quale ha funto da apripista per il nuovo progetto discografico. Di questi giorni la presentazione del singolo “Miracle” (qui con testo e traduzione), trasmesso in anteprima assoluta dalla britannica radio 1 il 4 gennaio, che anticipa l’uscita l’11 marzo dell’album Exile.
Seguirà un tour europeo che, partendo il 14 marzo da Colonia, farà tappa a Monaco, Amburgo, Varsavia, Zurigo, Milano ( 25 marzo, Magazzini generali), Vienna, Praga, Amsterdam, Manchester e si concluderà a Glasgow il 2 aprile.
Inquadrare gli Hurts in un unico genere musicale sarebbe riduttivo. Il primo disco, Happiness, grazie anche al massiccio uso del sintetizzatore (strumento col quale è possibile imitare strumenti musicali o produrre suoni non esistenti in natura), si rispecchia prevalentemente nel Synth pop, genere molto popolare negli anni ottanta. Palese è il richiamo a gruppi quali gli Ultravox, gli Human League, i Pet Shop Boys e i primi Depeche Mode. L’aggiunta di una vena techno e dance ha conferito all’album quel tocco di freschezza e novità in più, che gli è valso il meritato successo.
E oggi? Ci si interroga sul contenuto del prossimo disco, ma già da “Miracle” e “The road“si evince un’evoluzione del loro stile in un genere che unisce la New wave con un rock per così dire soft, vicino al pop, tant’è che il richiamo più appropriato è quello ai Coldplay. Infatti “Miracle“, sin dal primo ascolto, sembra coniugare lo stile di due brani molto noti come “Princess of China“ e “Paradise“, senza dimenticare del tutto quelle melodie electro-pop che hanno caratterizzato l’album precedente.