Testo Orizzonti Marlene Kuntz
Paolo si sente spaesato da una specie di incredulità sente di non avere certezze
e forse ne fanno la svendita.
Dagli show in tv della sera alle secche della virtualità dove sfilano le
opinioni con la loro stoffa generica.
Si chiede come si potrà mai fare per darsi vita e rintracciare le anime belle e
salve che cantava De Andrè
perchè rifiuta di accettare di essere l'unico anormale ma come si può fare a
rintracciare le anime che ti son simili.
Paolo odia ciò che accade nella quotidianità negli uffici o per le strade la
gente non lo stimola lo scenario
è un melodramma di artificiosità con inserti di forzata vuotaggine.
Si chiede come si potrà mai fare perdersi vite e rintracciare le anime belle e
salve che cantava De Andrè
perchè rifiuta di accettare di essere l'unico anormale ma come si può fare a
rintracciare le anime che ti son simili.
Perchè ti son simili perchè sensibili molto meno fragili di chi tutto crede di
sapere di quel grande nulla che sa poi s'intristisce,
pieno di dubbi poi si incupisce vedendosi di spalle e partire.
Come si potrà mai fare perdersi vite e rintracciare le anime belle e salve che
cantava De Andrè
perchè rifiuta di accettare di essere l'unico anormale ma come si può fare a
rintracciare le anime che ti son simili.
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