Biografia The Streets

The Streets "Difficile come è stato", dice Mike Skinner riguardo la composizione del terzo album degli STREETS che sta per fare rimanere tutti a bocca aperta, "sapevo che la cosa più divertente che potessi scrivere era raccontare la verità. Paragonata alla realtà, ogni storia che mi sarei potuto inventare sarebbe sembrata banale: non osavo scrivere niente di così folle perché pensavo che nessuno ci avrebbe potuto credere". Due anni fa, il secondo album degli STREETS "A grand don't come for free", è sembrato venir fuori dal nulla. Certo, il primo album "Original pirate material" è stato nominato per un Mercury Prize e ha fatto conoscere Mike Skinner come un brillante e originale MC, sorto dalle ceneri della scena garage UK. Ma il secondo album era qualcosa di completamente differente.Concept-album, hip-hopera, in qualunque modo lo vogliate chiamare, ha portato gli STREETS ad un livello completamente diverso (3.000.000 di copie vendute, # 1 singolo e album in UK, vari Brit awards e Ivor Novello awards). E' anche riuscito a dare voce, totalmente autentica ma superbamente fatto ad arte, alla vera classe media inglese - la classe media fatta non di birra calda e cricket bensì di case Barrat e Bacardi Breezer. Nei primi mesi del 2006 si è potuto vedere le influenze di "A grand don't come for free" ovunque. Dall'ovvia, sotto gli occhi di tutti, copertina del fenomenale album di debutto degli Arctic Monkeys (che potrebbe essere l'album fotografico su I-pod di alcuni parenti alla lontana di Mike Skinner, trasferiti a Sheffield), all'inatteso triono di Chantelle al Celebrity Big Brother inglese (così la produzione del Grande Fratello ha elevato il livello del gioco con una storia ingenuamente avvincente su qualcuno che non era famoso - mmm?mi chiedo da dove abbiano preso spunto?) Ma cosa sta combinando Mike Skinner? La storia della sparizione ai Brits 2005 la sappiamo tutti (stava andando tutto secondo i piani, ma quando si è trattato di andare a ritirare il premio per il miglior album, Mike Skinner, come il gatto MacCavity di T.S.Elliot, non c'era più). Poi c'è stata l'etichetta Beats, che ha portato band come i Mitchell Brothers con il loro sottostimato album di debutto, prodotto da Skinner (che avrebbe potuto essere benissimo il terzo album degli Streets, se il vento del destino avesse soffiato in direzione diversa). Poi c'è stato quel contratto pubblicitario a 6 cifre con la Reebok. Ma nessuna storia precedente ci potrebbe preparare a sufficienza per quello che Skinner ha in serbo per noi.
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