Testo Massa Ed Energia Giorgio Gaber
Lâuomo stava dritto dietro i vetri della sua finestra e contava da dieci minuti, orologio alla mano, le automobili, i tram, il lampeggiare intermittente di un semaforo giallo. Valutava la velocità , le direzioni, i percorsi dei passanti che attirano lâocchio, lo trattengono, lo abbandonano... Se si potesse misurare il lavoro dei muscoli oculari, il battito delle ciglia... gli sbalzi dellâattenzione, i movimenti dellâanima... se si sommassero tutti gli sforzi ai quali deve sottoporsi la gente che cammina per la strada, probabilmente si otterrebbe una tale quantità di energia in confronto alla quale quella impiegata per costruire tutti i missili del mondo farebbe ridere.
Purtroppo lâenergia che scaturisce dai piccoli sforzi quotidiani di quella enorme massa di individui non serve a niente.
Lâuomo ormai non riusciva più a contare. I suoi occhi lo distraevano, lo perdevano in mille particolari: lâinsegna di un bar, una giacca a vento, i grattacieli, la divisa di un metronotte, il corpo di una bella ragazza... e la figura di un altro uomo che come lui da unâaltra finestra guardava quellâincontenibile formicaio...